Dolori lombari: sintomi e cause più comuni
Fra le varianti di mal di schiena una delle più comuni, il dolore lombare è molto diffuso, in quanto è proprio in questa parte della colonna che si concentra la maggior parte del peso del corpo e dei carichi che solleviamo.
Il dolore lombare, che può essere distinto in acuto (insorge in maniera improvvisa e può durare 1 mese o poco più) e cronico (la sua comparsa è graduale, ma i sintomi dolorosi possono protrarsi per mesi), solitamente si manifesta con:
- Sensazione dolorosa nella parte bassa della schiena, che viene descritta come pulsante, sorda, o bruciante.
- Rigidità muscolare nella zona interessata.
- Difficoltà di movimento
- Formicolio e debolezza che interessano uno degli arti inferiori
- Andatura zoppicante.
Le cause del mal di schiena in zona lombare possono essere molteplici, ma è possibile individuare alcune categorie tipiche:
1) Contratture, stiramenti o strappi dei muscoli della schiena, nella maggior parte dei casi, sono all’origine del dolore, e possono essere causati da:
- Movimenti innaturali
- Sforzi intensi
- Abitudine ad assumere posture errate
2) Protrusioni o ernie discali a livello delle vertebre lombari: sporgendo dalla loro sede naturale, vanno a comprimere le radici nervose, causando dolore alla bassa schiena e alla gamba (a seconda del nervo interessato avremo una sciatalgia o una cruralgia), spesso accompagnato da formicolio.
In alcuni casi, può succedere che entrambe le cause succitate siano presenti.
3) Fenomeni artrosici della colonna, che rappresentano la causa più comune in età avanzata.
4) Anomalie della colonna vertebrale come scoliosi, iperlordosi o ipercifosi, che in età giovanile possono causare dolore lombare.
In linea generale, il medico è in grado di diagnosticare una lombalgia aspecifica dalla descrizione del dolore e con la sola visita medica, pertanto non sono necessari approfondimenti diagnostici.
Non esistono test diagnostici che possono indicare una lombalgia aspecifica, quindi può verificarsi che alcuni di questi si rivelino addirittura controproducenti per il paziente. Ad esempio, il gergo tecnico utilizzato nei referti medici radiologici, può sembrare allarmante, quando in realtà potrebbe semplicemente descrivere una situazione di normalità sulla base dell’età del paziente.