Secchezza oculare da illuminazione: come prevenire l'affaticamento visivo legato all'utilizzo di pc e smartphone
Da un po’ di tempo sentiamo molto parlare dei possibii danni alla vista dovuti luce blu dei dispositivi elettronici: tema che è diventato particolarmente sentito da quando usiamo più frequentemente computer, smartphone e in generale dispositivi con schermi luminosi.
La luce blu, infatti, può arrecare danni – anche permanenti - agli occhi e alla vista.
Vi sono studi che stanno indagando gli effetti causati dall'esposizione costante alla luce blu, e questi starebbero confermando un legame con la degenerazione maculare precoce della retina. Una quantità eccessiva di luce blu può provocare anche infiammazioni della congiuntiva, della cornea e danni al cristallino.
Come prevenire, dunque, la secchezza alla vista legato all’utilizzo di pc e smartphone?
Le lenti che filtrano la luce blu sono più efficaci dei trattamenti anti luce blu e filtrano anche i raggi UV e sono, quindi, delle ottime protezioni.
Nella maggior parte dei casi, l’affaticamento visivo è causato da una fonte di illuminazione eccessivamente forte o dalla luce solare proveniente dall’esterno.
Quando si lavora o si studia davanti ad uno schermo, è fondamentale che l’ambiente sia adeguatamente illuminato. Di solito, il grado di illuminazione ideale è circa la metà di quello che solitamente viene utilizzato negli uffici.
Pertanto consigliamo di trovare posto in una stanza non eccessivamente illuminata e, in caso fosse già ricca di luce naturale, suggeriamo di diminuire la luce con tende o persiane.
Usare il collirio e ammiccare frequentemente è determinante per chi passa gran parte della giornata davanti ad uno schermo, in quanto entrambe le soluzioni prevengono secchezza e irritazione oculare.
Di norma, occorre sbattere le palpebre ogni 4 secondi ma spesso ci dimentichiamo di farlo. Per ridurre il rischio di affaticamento e di secchezza, provate a sbattere le palpebre per 10 volte di fila molto lentamente ogni 20 minuti.
Ricordiamo, tuttavia, che la luce blu dei dispositivi elettronici può causare danni non solo alla vista, ma potrebbe anche provocarci insonnia.
È scientificamente provato che la luce blu sopprime la produzione di melatonina, un ormone prodotto dalla ghiandola pineale fondamentale per la regolazione dei cicli circadiani di sonno-veglia.
La sua inibizione può causare insonnia, irritabilità e ansia.
Il consiglio? lascia fuori dalla camera da letto smartphone, tablet, notebook e tutto ciò che è in grado di emettere luce blu: meglio perdere l’ultimo aggiornamento di Instagram e guadagnarci in salute.