
Perché ci si ammala di più nei weekend o in vacanza?
Passi settimane intere a lavorare senza un raffreddore, superi riunioni stressanti e corse contro il tempo senza neppure un accenno di mal di testa, e poi… arriva il weekend, o peggio, la tanto attesa vacanza, ed ecco che, come per magia, ti ritrovi con la gola in fiamme, la febbre che sale o uno di quei malesseri inspiegabili che sembrano aspettare proprio il momento in cui decidi di staccare la spina. Molti studi, di fatti, confermano che ci si ammala più spesso durante i periodi di relax. Ma perché succede?
Il nostro corpo è una macchina straordinaria, capace di adattarsi a situazioni di pressione estrema. Quando siamo sotto stress, il sistema immunitario riceve una sorta di spinta temporanea grazie al rilascio di ormoni come il cortisolo, che tiene alte le difese per farci affrontare le sfide quotidiane. È un meccanismo di sopravvivenza, un’eredità dei nostri antenati che dovevano restare vigili davanti ai pericoli. Ma questa resistenza ha un prezzo: quando finalmente ci fermiamo, l’organismo abbassa la guardia, lasciando spazio a virus e batteri che prima erano tenuti a bada. È come se il corpo, dopo una lunga corsa, dicesse: "Basta, adesso mi riposo", e in quel momento di tregua gli agenti patogeni hanno la meglio.
Durante la settimana, infatti, la routine ci tiene in una sorta di equilibrio forzato: sveglia presto, pasti regolari (più o meno), ritmi sostenuti. Ma quando arriva il weekend o la vacanza, tutto cambia, dormiamo di più, ma spesso in orari sballati; mangiamo di più, ma magari cibi meno salutari; beviamo magari qualche bicchiere in più e trascorriamo notti più lunghe. Questo improvviso cambiamento di abitudini manda in confusione il nostro sistema immunitario, che fatica a riadattarsi. Inoltre, il passaggio repentino dallo stress al relax può provocare un vero e proprio "shock" fisico, indebolendo le nostre difese proprio nel momento in cui ci sentiamo al sicuro.
Spesso, però, quello che percepiamo come un malessere improvviso è in realtà il risultato di un lento accumulo. Durante i periodi di lavoro intenso, ignoriamo i segnali del corpo: quel leggero mal di gola, la spossatezza, il sonno disturbato. Li attribuiamo alla stanchezza e andiamo avanti, spinti dall’adrenalina, ma quando finalmente ci fermiamo, il corpo ci presenta il conto.
C’è anche un fattore più pratico da considerare: nei momenti di relax, tendiamo a frequentare luoghi affollati come aeroporti, stazioni, spiagge, locali, dove il rischio di contagio è più alto. Inoltre, viaggiare ci espone a nuovi ambienti e nuovi ceppi virali ai quali il nostro sistema immunitario non è abituato. Senza contare lo stress da viaggio, i cambi di fuso orario e l’aria condizionata di hotel e aerei, tutti elementi che possono contribuire a indebolirci.
Come prevenire?
La soluzione non è certo smettere di riposarsi, ma piuttosto ascoltare il corpo durante i periodi di stress, senza aspettare il weekend o la vacanza per concedersi una pausa. Piccole abitudini come dormire a sufficienza, idratarsi bene e mantenere un’alimentazione equilibrata anche nei giorni lavorativi possono fare la differenza. E quando finalmente arriva il momento del relax, è bene evitare sbalzi troppo bruschi: concedersi il giusto riposo senza stravolgere completamente i propri ritmi.
Alla fine, ammalarsi nei momenti di pausa è un promemoria del fatto che il nostro corpo non è una macchina infallibile, ma un sistema complesso che ha bisogno di cure costanti. Forse, invece di chiederci perché ci ammaliamo proprio quando ci rilassiamo, dovremmo domandarci come fare per non arrivare così stanchi a quel momento.